Doll is mine
produzione 2010
di Katia Ippaso
con Cinzia Villari, Michele Villari al sax e Roberto alla fisarmonica midi
Regia di Lorenzo Profita
Disegno luci di Sandro Raffaeli
Liberamente ispirato a due romanzi della letteratura giapponese, La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata, considerato il “capolavoro della decadenza” (1960), e Sonno profondo di Banana Yoshimoto (1989), Doll is mine è stato scritto per Cinzia Villari, è concepito come un monologo in cui la parola si carica di segni poetici e trame musicali e si sviluppa in una mise en espace.
La protagonista è una ragazza che fa un mestiere “impossibile” ed estremo: accompagna i clienti nel sonno. Un lavoro diffuso nel Giappone contemporaneo, che si nutre di sintomi ambigui, rivelando al tempo stesso un malessere collettivo e una soluzione poetica alla “tragedia della notte”.
In questa “casa delle belle addormentate” gestita da una padrona di imperativi kafkiani, si presentano prevalentemente uomini in preda ad ossessioni e fobie. Chiusa nella sua stanza, impossibilitata ad uscire dalla casa, la nostra protagonista è costretta a subire i loro umori incontrollati e i racconti delle loro vite andate.
Un catalogo di perversioni "dolci e mortali" che si nutrono di umori segreti, scambiati di notte e anche di giorno, tutte le volte che un essere umano ammette un altro spettatore allo spettacolo impudico e drammatico del proprio sonno.
Lo spettacolo ha debuttato a Castrovillari all'interno del "Festival Primavera dei Teatri" nel 2010
di Katia Ippaso
con Cinzia Villari, Michele Villari al sax e Roberto alla fisarmonica midi
Regia di Lorenzo Profita
Disegno luci di Sandro Raffaeli